L’appetito …. colpa del cervello!

La regolazione del peso corporeo ed il bilanciamento dell’energia nel mondo animale dipendono dal Sistema Nervoso Centrale, dalla sua capacità di “leggere” lo stato metabolico del corpo e dalla capacità di “rispondere” adeguatamente. Come fa il cervello a processare ed integrare le informazioni per regolare il comportamento alimentare in modo da sostenere i bisogni energetici dell’organismo?

In un articolo pubblicato sulla rivista “Newton”, si riporta lo studio di alcuni ricercatori degli USA e del Portogallo, i quali hanno studiato l’attività dei topi durante un Ciclo Alimentare; un Ciclo alimentare consiste in una serie precisa e sequenziale di episodi di fame-sazietà-fame. E’ stato riscontrato che i neuroni all’interno di precise aree del cervello hanno tutti attività elevata durante il periodo di “fame”, attività che poi diminuisce nel periodo di “sazietà”.

Per sopravvivere, gli individui di una Specie devono sostenere funzioni vitali quali mangiare, bere, riprodursi, conservare e tutelare i comportamenti materni, etc. Per garantire che queste funzioni vengano regolarmente svolte, durante l’evoluzione alcune aree del cervello si sono specializzate per associare forti sensazioni di piacere a queste stesse funzioni. Un esempio tipico è lo stimolo a nutrirsi, che è un perfetto equilibrio fra “stato di fame” (dove il mangiare è associato ad una sensazione di piacere) e “stato di sazietà” (dove il cervello induce un cambiamento biochimico e stoppa l’azione del nutrirsi).

Lo studio in esame ha previsto l’analisi di specifiche aree del cervello e l’analisi dei livelli di insulina e di glucosio  nel sangue dei topi durante un ciclo intero di fame-sazietà-fame. I topi erano liberi di nutrirsi a loro piacimento. E’ stato visto che i neuroni singoli possono rispondere ad un solo stato metabolico particolare (per esempio, alla glicemia alta o alla glicemia bassa, ma non ad entrambe) durante tutto il ciclo; ma l’intera attività di ciascuna delle quattro aree del cervello analizzate aumenta notevolmente durante gli episodi di fame  e decresce durante la sazietà, con un’accurata predizione della durata, dell’inizio e della fine dei differenti momenti.

Questi risultati mostrano che il meccanismo che regola la spinta a nutrirsi è distribuito fra le quattro aree del cervello, formando un circuito perfettamente interagente che spartisce le informazioni sugli aspetti sensoriali e motivazionali del cibo provenienti da una moltitudine di singoli neuroni.

L’area con una maggior correlazione con i cambiamenti del ciclo nutritivo risulta essere l’ipotalamo laterale; infatti, è stato visto che lesioni in questa parte del cervello inducono automaticamente cambiamenti radicali nel ciclo, causando iperfagia (mangiare a dismisura, senza controllo) ed ipofagia (mangiare pochissimo).

In conclusione, con questo studio si è ancora una volta dimostrato come tutte le funzioni corporee legate al nutrimento siano sotto il fine e preciso controllo del Cervello e come la sensazione stessa di “fame” piuttosto che di “sazietà” siano meccanismi fondamentali per l’armonia del ciclo nutritivo e dell’apporto corretto di energia. Lo studio contribuisce ad un incremento nella conoscenza dei meccanismi mentali alla base degli stimoli dell’appetito, fatto che risulta essere ancora più importante in relazione alla crescente problematica dell’obesità.

 

 Dott.ssa Bisi Elena Maria

 (tratto da EUFIC)