In una società dove l’abbondanza delle risorse è ormai la norma, il concetto di “benessere” si sposa perfettamente con l’idea di “prevenire e dunque evitare le malattie del benessere”.
Il cibo è indispensabile per la vita ma è e rimane qualcosa di “estraneo” all’organismo, nel senso che è un elemento esterno all’organismo con caratteristiche proprie che vanno a “raffrontarsi” con la struttura e la funzionalità dell’organismo stesso. Il corpo deve imparare a riconoscere ed a gestire il cibo, e questo avviene già nelle prime fasi della vita dell’individuo, dove si va a formare gradualmente un necessario meccanismo di tolleranza, attraverso l’”addestramento” del Sistema Immunitario. Se qualcosa va storto in questo meccanismo o questo meccanismo stesso viene a mancare, si può incorrere in due differenti fenomeni: l’Allergia e l’Intolleranza.
E’ doveroso indicare che Intolleranze ed Allergie NON sono la stessa cosa:
- ALLERGIA = è una risposta immunitaria mediata dalle immunoglobuline IgE e dai mastociti, ha effetto immediato rispetto al contatto con la causa scatenante, anche in piccole dosi di cibo ingerito ed è permanente.
- INTOLLERANZA = è per definizione una ipersensibilità, si manifesta dopo un certo lasso di tempo rispetto al cibo ingerito ed agisce per accumulo. Non è permanente.
Nel caso delle Intolleranze, queste possono essere causate da:
1- Carenza enzimatica
2- Effetti farmacologici (per farmaci contenuti negli alimenti)
3- Fenomeni irritativi della mucosa intestinale
4- Fermentazione di residui alimentari indigeriti nel colon
5- Indiretta intolleranza all’alimento causata da particolari additivi
L’Intolleranza (come accennato prima) può essere considerata come una forma di avvelenamento graduale e lento che provoca una progressiva situazione infiammatoria fino al superamento della capacità di controllo dell’organismo determinando uno stato di intossicazione.
L’Intolleranza è dose e tempo dipendente; i sintomi possono comparire anche dopo 72/96 ore dall’ingestione dell’alimento e NON è una malattia.
L’incidenza delle Intolleranze (come del resto delle allergie) è in aumento nella nostra società, e questo per differenti motivazioni:
- Condizioni genetiche: nel caso delle Allergie, il figlio di un genitore allergico ha il 40% di probabilità di manifestare allergie, mentre la probabilità sale al 60% se entrambi i genitori sono allergici. Per le Intolleranze invece sembra che le condizioni alimentari incidano maggiormente rispetto alle condizioni genetiche.
- Condizioni immunitarie: sembra che la pratica delle vaccinazioni di massa abbia da un lato portato ad una minore incidenza di malattie acute, ma dall’altro abbia causato un incremento nella incidenza delle malattie croniche
- L’allattamento artificiale e lo svezzamento precoce: sembra che queste due pratiche in forte aumento abbiano alterato in gran parte della popolazione adulta le reazioni immunitarie (che come si sa si sviluppano già nelle prime fasi di vita)
- Gastroenteriti infantili: sembrano essere le patologie infantili più correlate con lo sviluppo di Intolleranze alimentari in fase adulta
- Parassitosi intestinali
- Impiego frequente di antibiotici e di cortisonici nella prima infanzia: il sistema immunitario è particolarmente suscettibile agli stimoli nel primo anno di vita; l’uso precoce di antibiotici determina una risposta anomala della risposta del Sistema immunitario a causa dell’azione depletiva della flora
- Disturbi digestivi e pancreatici
- Impoverimento delle coltivazioni
- Importanti STRESS FISICI ED EMOTIVI: interventi chirurgici, malattie, grossi cambiamenti nello stile di vita, causano una alterazione del Sistema Immunitario e dunque della risposta immunitaria. E’ scientificamente dimostrato che in conseguenza a gravi stress emotivi le capacità di adattamento e di compensazione dell’organismo sono notevolmente ridotte.
Fare diagnosi di Intolleranze alimentari è estremamente difficile e complesso ed occorre un’attenta anamnesi clinico-alimentare. La cura delle Intolleranze richiede un notevole impegno da parte sia dello Specialista che del paziente poiché l’unico trattamento consiste nell’individuazione e nella successiva eliminazione dell’alimento “incriminato” e ciò può dare origine a situazioni di carenze nutrizionali soprattutto in fase di crescita. Una volta ripristinata la situazione di Benessere, l’alimento in questione può essere reintrodotto nella Dieta.
(Bibliografia: “Inquadramento delle Intolleranze alimentari. Diagnosi e clinica.” Ferrari D. su Pandora-Settembre/Dicembre 2006)